
Il nuovo ambiente, polifonico, della musica celeste, si rapprende tutto intoro a quella parola, “armonia”, che Uguccione da Pisa—la massima autorità lessicografica seguita da Dante—nelle Magne Devirationes definiva come “dulcoratio et consonantia plurimorum cantuum.” Si fa riferimento alla tecnica contrappuntistica del cantus firmus, su cui le altre voci organali (qui una sola) si muovono in alto e in basso. Dante aveva certamente sentito questo tipo di canto nelle funzioni religiose delle chiese toscane.
Dante e la musica
In questo podcast racconteremo il ruolo della musica sacra nella Commedia di Dante, un ruolo che va ben oltre quello meramente retorico e decorativo; in particolare descriveremo la progressione dalla cacofonia infernale, alla monofonia nel Purgatorio e alla polifonia del Paradiso. Le descrizioni musicali che ci fornisce Dante, veicolano un significato metafisico preciso: il passaggio dalla cacofonia al canto corale unisonale e poi all'armonia celeste. La musica appare, nell’inferno, come strumento di punizione, poi come via di purificazione nel purgatorio, e infine, nel Paradiso, come mezzo per la distribuzione della grazia.
Francesco Ciabattoni vive e lavora negli Stati Uniti. Docente universitario, professore ordinario di Letteratura Italiana e Direttore del Programma di Studi Medievali. Si occupa di intersezioni fra musica e letteratura, filologia, letteratura contemporanea e medievale. In questo podcast analizza i riferimenti musicali nell'Inferno di Dante, una trama di descrizioni e allusioni che 'fanno sistema', costituiscono cioè una chiave di lettura sotto traccia dell'intero poema."
Letture a cura di Barbara Sartoris. Registrazione effettuata presso MiniRec Studio Torino a cura di Massimo Rivolta. Produzione a cura di Adriano Sorba.
Realizzato con Soundtrap™.
Librerie musicali concesse sotto licenza Creative Commons Licensed sounds da Freesound.org.